Castello San Basilio – Conserva di Mamma Enza con“Peperoni e funghi” e Piccantino ai funghi. Si come sigillo di Garanzia – Racconto 7
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Sul pentagramma dei sapori proposto da “Come Mamma lo ha fatto” risuona la nota Si come sigillo di garanzia, una attestazione della qualità racchiusa in ogni piccolo vasetto di vetro.
E’ trascorsa un’altra notte. I sughi dormienti nelle pentole laboriose saranno nuovamente pronti per il sottovuoto. Sul fare del giorno, ogni vasetto nella cucina di Mamma Enza sarà preparato con cura e attenzione, pensando sempre alla soddisfazione dei clienti. I sapori avranno il compito di deliziare il palato e di portare la fragranza di Pisticci dritto al cuore, passando per le tavole ricolme di bruschette croccanti, carni succulente e formaggi, farciti di gustose conserve.
Il momento del sottovuoto è un vero e proprio rituale che si conclude apponendo sui vasetti l’ultimo inconfondibile tocco: il sigillo di garanzia.
E mentre si leva il caldo sole del Sud, un altro garante di forza, bellezza e peculiarità pisticcese si staglia verso il cielo terso, con i suoi mille anni di storia: è il castello di San Basilio.
Situato su una collina, circondato da assolati uliveti lungo la strada provinciale che da Pisticci porta verso il mare, il castello racconta la storia dei monaci Basiliani che, in epoca normanna, lo edificarono come masseria fortificata a difesa del loro culto. Donato dalla comunità benedettina Santa Maria del Casale, nella seconda metà del XVI secolo, il castello passò sotto la giurisdizione dei certosini di Padula, fino alle leggi sui feudi ecclesiastici. Dopo qualche tempo, venne acquistato dal marchese Ferrante di Ruffano per poi passare alla famiglia Berlingieri.
Sul chiostro centrale si affacciano gli ambienti principali: il refettorio, la cucina, il dormitorio, l’archivio, la biblioteca, la chiesa e la sala capitolare. Particolare attenzione merita la torre quadrata, risalente al periodo normanno, tra il X e la prima metà dell’XI secolo.
L’edificio difensivo è al centro di numerose storie, reali e immaginarie, che si perdono nel tempo: pare che i Cavalieri Templari stanziassero nel maniero per alcuni mesi, in attesa di affrontare il lungo viaggio sulle navi per la Terra Santa. E’ nota anche la leggenda secondo cui, attraverso un percorso segreto, conosciuto solo dai signori feudali, si raggiunga il monastero della Madonna del Casale a Pisticci, a circa 18 chilometri di distanza. Di certo è che il passaggio del tempo e dell’ultima famiglia Berlingieri hanno lasciato varie tracce nei simboli araldici in pietra sul portale dell’ingresso.
Per dare il meglio dell’anima colorata di Pisticci, ricca di leggende e tradizione, Mamma Enza racchiude tutto nella “Conserva con peperoni e funghi”, dal profumo autentico. La sua dedizione alla città, unitamente a quella del figlio Roberto, rappresenta una storia di grande amore per il territorio e risponde alla domanda più intima e preziosa: “chi siamo se non figli di una terra di luce che genera sapore?”.
Portare in tavola i prodotti “Come Mamma lo ha fatto” vuol dire sostenere, dunque, la voce di Pisticci e la sua radice lucana.